M° Kurihara
M° Kurihara
Quando ero bambino il mio corpo era debole quindi ho imparato varie arti marziali.
Ho dedicato la maggior parte della mia giovinezza a studiare ed a cercare il modo di unificare i vari metodi nelle filosofie orientali. In montagna, facendo digiuno, ho cercato di chiedere insegnamento alle divinità della Natura. Ho praticato l’esercizio della respirazione e della meditazione per comprendere la relazione tra il corpo e la mente.
Durante un’esperienza mistica in Tibet nel 1988 e 1990, in particolare nell’88, mentre ero tra la vita e la morte quel che io ho visto è l’esistenza del Mondo della Divinità e l’importanza della propria vita come una parte della vita del Cosmo. Questa esperienza è stata indescrivibile ed ha cambiato a 180° completamente la mia vita.
Però se io avessi parlato di questa cosa nessuno mi avrebbe creduto quindi ho deciso di trasmettere alla gente l’effetto di questa esperienza, mostrandola nelle tecniche di un nuovo stile di arte marziale come l’azione energetica del Ki che forma tutte le cose, così come viene detto nel mondo orientale.
Però si deve capire la relazione tra il corpo, la mente e l’anima, cioè la relazione tra questo mondo fenomenico dove vive l’uomo e il mondo spirituale. Ho cominciato ad approfondire gli esercizi di Misoghi e un giorno ho intuito il principio fondamentale del Ki che scorre tra Cielo e Terra. Sono stato guidato dal Ki della Divinità, la mia arte marziale è stata purificata e rinnovata. Da questa sensazione completamente differente da quella che avevo mai sentito è nato lo SHINKIDO.
Con l’allenamento gli allievi praticanti cercano di unire corpo e mente idealmente alla Legge della Natura. Seguendo il Ki della Natura fanno uscire il Ki che è allo stato latente e si fortificano. Questo Ki, che viene utilizzato dall’unione del corpo e della mente, può diventare un ponte per aprire un’altra dimensione che supera la forza fisica. Questo studio del Ki ha vaste applicazioni e diventa anche una chiave per far nascere una nuova scienza. La potenza del Ki si mostra in tanti modi diversi perché dipende dal modo di usare la coscienza, dal modo in cui si affila la sensibilità e dall’utilizzo del movimento del corpo ugualmente purificato.
Dopo tanti anni di esercizio, quando si riesce ad elevare la forza di sintonia del Ki a livello dell’anima, si è costretti a sentire la presenza della forza che controlla e unisce tutte le cose che esistono nel mondo fenomenico, che appaiono indipendenti, ma sono controllate ed unite in un’altra dimensione più profonda, e si intuisce il “Ki della Divinità ” (SHINKI) come azione energetica che è mostrata da questa grande forza.
La nostra anima è sempre protetta da questo ” Ki della Divinità ” cioè la nostra presenza, che è formata dal Ki della Divinità, si sintonizza continuamente con il Cosmo quindi, quando il cuore è purificato e si armonizza il movimento del corpo alle leggi della natura, chiunque può mostrare la forza dell’anima, cioè la propria capacità latente, in questo modo siamo stati creati.
Per armonizzare tre onde (tre modi di Ki) fisica – mentale – spirituale, ho sistemato nello Shinkido, cinque metodi e dodici principi.
Perché io, praticante del Budo, mi ostino a parlare di questo Ki della Divinità?
Perché, come ho detto prima, quando ero piccolo il mio corpo era debole ed andavo sempre in ospedale, i miei genitori mi hanno consigliato di studiare arti marziali per farmi crescere forte e mi hanno portato a pregare nel tempio per essere protetto.
Così, senza che me ne accorgessi, io ho aspirato alla forza e si è formata nel mio cuore una profonda fede verso Dio che supera la forza dell’uomo.
Io non faccio arti marziali come religione, ma l’arte marziale che io ricerco è senz’altro apprendimento delle tecniche per HAJAKENSEI (fermare cattiveria e costruire le cose giuste), in particolare per realizzare la vera salute del corpo e della mente pulendo l’energia negativa, che nasce dentro ognuno di noi, attraverso la pratica; quindi successivamente fare uscire la capacità della spiritualità di se stessi per la propria felicità e per quella degli altri e per lo sviluppo della società e del paese.Lo scopo dell’allenamento dell’arte marziale è formare il vero coraggio per ricercare le proprie possibilità togliendo la propria debolezza, cioè l’immagine falsa di se stessi, quindi non prevalere sugli altri. Quindi la possibilità di se stessi è praticamente credere nella propria spiritualità che crea il domani, il futuro.
La sensibilità dell’uomo può essere affilata quando sinceramente ascolta la voce della propria anima. In Giappone nell’antichità esisteva una parola “SHINJINGOITSU” (Unione fra uomo e Divinità) ciò vuol dire che quando l’uomo comprende l’essenza, la presenza, la qualità innata di se stesso può mostrare la forza della Divinità come figlio di Dio. In Giappone anticamente avevano intuito questo mondo della Divinità, poi con una lunghissima pratica spirituale hanno stabilito il metodo di unirsi con le Divinità, di conseguenza il modo di vita giapponese è diventato naturalmente “KANNAGARA NO MICI” (la strada che vive insieme a Dio). Da ciò tante arti marziali tradizionali giapponesi hanno preso il metodo come esercizio spirituale, poi l’hanno insegnato come segreto profondo di ogni stile, quindi se Shinto è considerato come un’antica fede giapponese, ciò può essere male interpretato e non ci fa comprendere il Giappone e i giapponesi. Infatti, dei maestri di arti marziali, cercavano di sublimare le tecniche mortali utilizzando tecniche per fermare la cattiveria e insegnare cose giuste come Via “HAJAKENSEI NO MICI”, chiedendo consiglio alle Divinità.
È naturale che i samurai, che vivevano tra la vita e la morte volevano la forza assoluta come forza di Dio per poter vivere domani. In fondo le arti marziali giapponesi vivono questa sensibilità particolare, ci sono tanti samurai che sono riusciti ad entrare nel mondo delle Divinità superando il livello religioso.
Lo Shinkido è stato creato seguendo il Ki della Divinità, perciò parlare solo dell’amore, dell’armonia oppure della spiritualità è inutile, l’importante è affilare la sensibilità praticando molto, mostrando entusiasmo nelle tecniche, così facendo le emozioni sono trasmesse agli altri.
Questo può essere detto per tutte le arti. Quando qualcuno si trova in una situazione difficile nella vita, riflettendo su se stesso deve cercare di affilare il cuore ricercando il Ki della Divinità, continuare l’esercizio per seguire la legge della Natura, poi questo effetto deve essere trasmesso alla società per la propria felicità e per quella di altre persone. Io credo che così l’anima dell’uomo cresce e poi alla fine segue l’intenzione di Dio. Con la pratica dello Shinkido, non essendo l’uomo perfetto, chi ha il corpo debole diventa forte, i giovani irruenti imparano l’etichetta e la socialità e così contribuiscono alla crescita della società stessa. Così infine, se ciò viene realizzato, diventa meraviglioso comprendere il cuore di Dio, camminare insieme a Lui ricercando i propri valori come l’essenza del Cosmo. Questo è uno degli scopi dello SHINKIDO.
M° K. Kurihara